agosto 2022
Riapertura strada Croce Arcana…
Cari Soci e Socie pubblichiamo la lettera inviata al sindaco di Fanano dal presidente del Gruppo Regionale CAI Emilia-Romagna relativamente alla volontà, di riaprire, dopo averla aperta per buona parte, la strada del passo di Croce Arcana a costituire un valico con la Toscana.
Alleghiamo la copia della lettera e anche di quella inviata a fine luglio 2020.
Oggetto: PASSO CROCE ARCANA
Gent.mo Sig. Sindaco,
abbiamo appreso che la strada che conduce al passo della Croce Arcana dal Capanno Tassoni, è stata ceduta per un limitato periodo al Comune di Fanano che se ne assumerà gli oneri di manutenzione e relative responsabilità della gestione, ciò permettendone il transito per un lungo tratto, transito invece da sempre vietato.
Ora, a parte le già svolte considerazioni sull’opportunità di detta liberalizzazione (per comodità le allego la mia del 2020, riprendendone in toto il contenuto), ciò che davvero sconvolge sono le argomentazioni e le giustificazioni ad un simile progetto.
Da un lato, pur valutando la zona paesaggisticamente suggestiva ma nel contempo assai fragile, Lei ritiene, di poter permettere a tutti, anche a chi non è allenato, di godere di quei luoghi avvicinandosi in auto. Non potrà mai trovare il nostro consenso alla semplice giustificazione di permettere a tutti di andare ovunque. Se così fosse, che senso avrebbero le zone pedonali in città? O le zone interdette al traffico per evidenti esigenze di tutela ambientale o architettonica? Immagino che anche a Fanano vi siano zone vietate alle auto. Contro i divieti, capovolgendo così le parti in causa, ognuno potrebbe addurre infinite giustificazioni.
Resta invece inquietante la successiva e futura volontà di rendere detta strada a tutti gli effetti un valico. Sfuggono a noi del CAI ma anche a tante persone che coerentemente non barattano ambiente con presunte comodità, quali siano i benefici per il territorio di una striscia di asfalto, con le inevitabili opere strutturali e conseguente cementificazione, che porteranno ferite indelebili e permanenti al territorio. Rimangono così davvero ignoti i presunti benefici, in termini di ritorno economico che l’apertura della strada potrà portare.
Ci auguriamo che la Regione, atteso che da quanto riportato, sono due anni che viene investita da Lei personalmente perché possa autorizzare il passaggio da strada forestale a strada comunale, voglia porre un netto rifiuto alla richiesta. Vogliamo, a parole, preservare la natura, ma poi, nei fatti, sono sempre gli altri che lo debbono fare.
Quale ultima osservazione, si evidenzia che detta volontà di creare “un valico aperto al traffico” va poi nella direzione opposta rispetto a quanto auspicato dalla legislazione più recente. La legge n.156 del 2021 ha modificato l’art. 1 del codice della strada inserendo, non a caso, la tutela dell’ambiente: “La sicurezza e la tutela della salute delle persone nonché la tutela dell’ambiente, nella circolazione stradale, rientrano tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato”. Viene così da chiedersi quale interpretazione si voglia dare alla tutela dell’ambiente e se la volontà di detta apertura non sia in netto contrasto con le nuove norme.
Come Club Alpino Italiano non ci stancheremo mai di difendere un territorio da un traffico di passaggio, che nulla lascia se non danni e che non farebbe altro che allontanare le tante migliaia di persone che godono nel camminare nella natura a 1500 metri di quota e non lungo una strada.
Sempre disponibile a un incontro, porgo
distinti saluti.
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